Don S. Falvo – Mons. E. Milingo – Padre P. Ghii

Emannuel Milingo durante la celebrazione della Messa. Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Emmanuel_Milingo#/media/File:Emmanuel_Milingo_(centre).jpg – Attribuzione 4.0 Internazionale (CC PER 4.0)

ESORCISTI, RELIGIOSI, SACERDOTI, CARISMATICI

Don Serafino Falvo che ho incontrato in un raduno di preghiera a Bolzano nel 1995, opera soprattutto nel campo della “guarigione” e dei disturbi a carattere malefico.

Davvero molto interessante l’introduzione che aveva fatto di queste manifestazioni singolari nella parte iniziale della sua omelia di quel giorno. In parte l’ho già riferita nel mio libro “Tra cielo e terra – le realtà invisibili” (Reverdito edizioni 1996 – Trento).

Durante una delle sue messe ho potuto constatare veri e propri miracoli. Gente che gettava le stampelle e camminava dopo anni di inattività o di sedia a rotelle, persone guarite da mali fisici ed interiori, causati da una probabile influenza degli spiriti immondi, legami spezzati di auto dipendenza da persone vive e defunte, gente che smetteva repentinamente di fumare.

Don Serafino Falvo allora celebrava una messa che era soprattutto incentrata sulla “Preghiera di Guarigione”. Alla fine dell’Eucaristia, dopo la comunione e prima della benedizione finale, dedicava una ventina di minuti ai tanti malati accorsi alla sua funzione.

Non si può parlare nel suo caso del dono di liberazione interiore, perché l’ambito specifico nel quale interveniva erano i disturbi di carattere malefico e le negatività.

In modo diverso, ma ottenendo effetti analoghi operano anche alcuni sacerdoti del Rinnovamento carismatico, fra i quali don Renato Tisot e Padre Bepino Co che pregano sia per la “guarigione interiore che fisica”.

Il rito officiato da don Serafino parte invece dalla guarigione delle memorie che consiste nella necessità di far entrare il perdono nei cuori dei fedeli.

Don S. Falvo – Mons. E. Milingo – Padre P. Ghii

Dopo questa prima fase dedicata all’orazione in comunione con il gruppo di preghiera, il sacerdote raccomanda di far entrare nel proprio animo il perdono di tutto cuore nei confronti delle persone che riteniamo ci abbiano fatto del male.

Successivamente, il celebrante propone all’assemblea e ai malati di affidare tutti i problemi a Cristo e di abbandonarsi alla sua azione, affinché con l’aiuto della fede e della preghiera si possa manifestare il prodigio della guarigione interiore e anche di quella fisica se quest’ultima ha correlazioni con la prima.

Padre Pierino Ghii ed anche Padre Tardif, del quale abbiamo già parlato in un precedente capitolo, operano sostanzialmente in maniera analoga mettendo a frutto un carisma particolare che è il “dono di conoscenza”, attraverso il quale sembra che possano operare la “guarigione”.

Questo carisma è caratterizzato da una certezza interiore da parte del carismatico, il quale sente dentro di se, probabilmente per mezzo di locuzioni interiori che in alcuni membri dell’assemblea è iniziato un processo di “guarigione”.

Il sacerdote comunica ai malati ciò che il Signore sta operando o quali sono i mali fisici o interiori che colpiscono i convenuti alla Messa di guarigione.

E’ persino stupefacente vedere con quanta sicurezza questi guaritori identificano le malattie e come essi operino la guarigione tra i presenti.

In un incontro personale con Padre Pierino Ghii egli mi ha detto che non si tratta di vere e proprie locuzioni, piuttosto di una certezza interiore di cosa il Signore sta operando in quel preciso momento.

“Gesù non confida mai cose personali di una persona ma suggerisce i rimedi per ottenere la guarigione, segnala i mali e quando essi vengono guariti”.

Naturalmente sia nel caso di Tardif che di Padre Ghii, si tratta di anime prescelte che il Signore mette a disposizione dei sofferenti come strumenti e mezzi per comunicare il suo amore e la sua misericordia.

Don S. Falvo – Mons. E. Milingo – Padre P. Ghii

E’ importante sottolineare che è sempre Dio che opera anche nel caso di miracoli la cui manifestazione contravviene ad ogni legge naturale. E’ sempre Dio che guarisce ma come sappiamo, egli lo fa attraverso le cause seconde, cioè attraverso gli uomini e le circostanze quotidiane e nel caso specifico, attraverso alcuni Suoi speciali Ministri che ha arricchito di carismi straordinari.

Si possono citare numerosi casi di questo genere. La vita dei santi è costellata di guarigioni miracolose. In ogni tempo Dio ha manifestato la Sua grandezza, la Sua Onnipotenza e la Sua Misericordia anche attraverso questa via straordinaria, schierandosi contro il male e operando vere e proprie meraviglie nel corpo e nello spirito.

Prima dello scandalo che lo ha visto protagonista alla fine degli anni ’90, Monsignor Milingo aveva un diverso modo di operare la “Guarigione” rispetto ai suoi “colleghi” carismatici.

Come tutti ricorderanno, il celebre Vescovo di colore era balzato agli onori delle cronache per le sue “sconvolgenti” e chiacchierate Messe di guarigione e liberazione e successivamente anche per degli scandali legati ad una sua presunta relazione con una donna di origine asiatica. La Chiesa, nella persona del Sommo Pontefice di allora, Giovanni Paolo II, ha espresso il suo giudizio su quanto era occorso a Mons. Milingo e lo ha prima richiamato e poi sospeso e solo durante il pontificato di Benedetto XVI, Milingo è stato scomunicato.

Ma al di là di questo nero epilogo del caso Milingo, vale la pena di ricordare che il celebre Vescovo africano, ha operato a lungo nel campo della “Guarigione fisica e spirituale”.

La trasmissione “Misteri” di Rai tre, negli anni ’90 ha dedicato ampi spazi e interessanti reportage alle sue Messe di “guarigione”.

E’ interessante notare come nel caso di Milingo, che ho potuto vedere in “azione” in alcune celebrazioni in provincia di Bergamo, fosse ancora diverso il suo modo di operare.

Dopo alcune ore di preghiera comune, che solitamente avvenivano prima del suo arrivo e questa particolarità si può constatare anche in altri ambiti spirituali, iniziava la vera e propria “Messa di guarigione”.

Una celebrazione solitamente molto lunga. Sicuramente tre ore, forse di più, in cui in primo luogo, vengono recitati alcuni salmi.

Il salmo 50 ad esempio, era quello che utilizzava Milingo nella sua Messa, proprio prima di cominciare la vera e propria preghiera di guarigione.

Inizia con queste parole: “Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia; nella tua grande bontà cancella il mio peccato…”.

E’ evidente che in questo caso il celebre Vescovo di colore, considerava importante e fondamentale il perdono di Dio nei confronti del peccatore per poter operare la guarigione degli ammalati.

Don S. Falvo – Mons. E. Milingo – Padre P. Ghii

Nelle sue Messe, Milingo invitava i convenuti a perdonare i fratelli e solo dopo questa esplicita richiesta e concessione di perdono cominciava la vera e propria preghiera di “Guarigione” sui malati.

Il noto Vescovo africano faceva anche uso di alcune specifiche formule di esorcismo[1] con frasi di comando del tipo: “Nel nome di Gesù Cristo e per Intercessione della Vergine Maria, di San Michele arcangelo e di tutti i santi, ti ordino di abbandonare il corpo di quest’anima”, oppure, “da ogni forma di superstizione e male occulto, liberaci Signore”.

Milingo, prima della preghiera vera e propria a favore dei malati era solito accompagnare alle orazioni anche un elenco di tutte le forme di male nelle varie loro manifestazioni interiori e fisiche.

Era impressionante notare le reazioni dei convenuti, soprattutto quelle dei malati che occupavano le prime file.

Se questi erano colpiti da disturbi di origine diabolica, come ossessioni, infestazioni ed anche possessioni, le reazioni erano spesso imprevedibili e in più occasioni dovevano intervenire i suoi collaboratori per tenere fermi certi “ammalati” che urlavano come ossessi cercando di divincolarsi dalle braccia di coloro che tentavano di tenerli fermi.

Durante molte di queste celebrazioni traspariva in maniera chiara ed evidente il mare di sofferenza che colpisce tanta parte di umanità e quanto alcuni carismatici possano realmente fare per riportare i malati ad uno stato di vita normale.

Purtroppo si deve spesso fare i conti con lo scetticismo di moltissima gente che critica molto aspramente questo genere di celebrazioni a favore dei malati per il solo fatto che, come nel caso di Milingo, qualche volta si verificano scandali che screditano anche gli altri sacerdoti seriamente impegnati nel loro ministero di guarigione e che si occupano di pregare per la “guarigione e la liberazione” degli ammalati.

Ma ricordiamo che per Dio un sacerdote rimane tale “ab eterno” e anche se la sua vita personale può essere contestabile, egli può comunque operare prodigi. Anche Giuda il traditore di Gesù – come testimoniano il Vangelo e gli Atti degli Apostoli – ha compiuto dei miracoli nei tre anni di predicazione pubblica del falegname di Nazareth!

[1] Che sono anche quelle del rituale romano, le quali sono vietate ai civili e possono essere utilizzate solo con il consenso del Vescovo della diocesi in cui l’esorcista celebra le sue funzioni religiose. Ai tempi in cui operava Milingo, sono venuto a sapere che egli chiedeva sempre una specifica autorizzazione a ciascun Vescovo quando veniva invitato a celebrare una messa di guarigione.

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