Piero Focaccia

Piero Focaccia in una foto degli anni ’70.

CANTANTE

Piero Focaccia (Cervia, 5 febbraio 1944) è un cantante italiano, famoso soprattutto negli anni sessanta. Inizia ad esibirsi in festival e manifestazioni di piazza nella riviera romagnola; dopo aver ottenuto un contratto discografico con la CGD, debutta nel 1962.

Nel 1963 lancia ed incide quello che rimane il suo più grande successo, “Stessa spiaggia, stesso mare” scritta da Edoardo Vianello (inciso anche da Mina nello stesso anno). Sul disco però compare la firma di Piero Soffici e Mogol.

Nel 1964 partecipa al Festival di Sanremo con “L’inverno cosa fai?”, non arrivando però in finale; nello stesso anno partecipa anche al “Cantagiro” con “Mia sorella”.

Dopo altri dischi con vendite ridotte passa alla Rare e nel 1970 ha un nuovo grande successo estivo, “Permette signora”, che partecipa a “Un disco per l’estate” 1970 arrivando fino alla serata finale.

Torna al Festival di Sanremo nel 1971 con “Santo Antonio, Santo Francisco” (scritta da Paolo Conte) e nel 1974 con “Valentintango”, venendo sempre eliminato dalla finale.

Torna altre tre volte a “Un disco per l’estate”: nel 1971 con “Zacchete”, l’anno successivo con “Il sabato a ballare” e nel 1973 con “Girotondo”.

Dopo altre incisioni nella seconda metà degli anni ’70, continua l’attività nei decenni successivi soprattutto dal vivo.

Ha anche partecipato come attore ad alcune pellicole: in una di queste del 1972, “La bella Antonia, prima monica e poi dimonia” di Mariano Laurenti interpreta anche la canzone “La mutanda-nda” (Fonte del testo e della foto: https://it.wikipedia.org/wiki/Piero_Focaccia).

L’intervista con Piero Focaccia

Io credo in qualcosa ma non vado a Messa tutte le domeniche, però credo che ci sia qualcosa di grande sopra di noi.

Tra l’altro ho avuto anche tre incidenti molto gravi e mi sono sempre salvato per miracolo, quindi già da allora ho cominciato a pensarci un po’ di più (alla fede, a ciò che ci potrebbe essere dopo la morte).

Infatti, ricordo che per due volte il vescovo di Ravenna, allora c’era monsignor Tonini (poi divenuto Cardinale), venne a trovarmi in ospedale.

Non sono uno che frequenta la Chiesa, però fin da bambino sono sempre stato legato alla Chiesa; andavo all’oratorio, stavo con i frati francescani e quindi ho avuto un’educazione con delle basi religiose precise. Si sa però che diventando grandi… si perde un po’ (la fede), però ho raggiunto la consapevolezza che c’è qualche cosa di più grande sopra di noi.

Non ho mai avuto l’occasione di chiedere aiuto ai santi o alla Madonna, però sono stato a San Giovanni Rotondo da Padre Pio, ho visitato il convento, la tomba, l’Ospedale e ho avuto occasione di rivolgermi per una necessità al frate con le stimmate.

Io penso che sia un grande santo nonostante tutto. Se ne parlano così bene, deve esserci certamente qualcosa di importante in lui”.

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