Anna Maria Cenci

STUDIOSA E BIBLISTA

Ho intervistato più volte la dott.ssa Anna Maria Cenci che avevo conosciuto ascoltando i suoi numerosi interventi a tema religioso e spirituale che ha trasmesso Radio Maria.

La sentii su molti temi della fede cattolica e lei fu disponibilissima a dipanare i miei dubbi su determinate tematiche molto controverse della dottrina cristiana. Mi parlò dei tanti segni e dei moltissimi prodigi di fine millennio, del tema scottante della reincarnazione e fornì agli ascoltatori della radio per la quale l’avevo intervistata, molti utili consigli per un intraprendere un fruttuoso cammino di crescita spirituale.

Voglio proporvi alcuni stralci di quel colloquio che anche a distanza di tanti anni, mantiene inalterata la sua attualità.

Fenomeni magici

Sul dilagare dei fenomeni magici, ecco cosa mi ha detto la dottoressa Cenci durante un’intervista per Radio Luna International di Trento:

“Molti di coloro che vivono una vita dal punto di vista morale disordinata e capiscono che non possono accedere a Dio, anche se credono vagamente che Egli esista, ma sono un po’ invischiati nel peccato e in tutti gli interessi umani, in genere persone che fondamentalmente non hanno una chiara idea del loro Creatore e della Sua rivelazione ma in qualche modo ne sentono il bisogno e avvertono la necessità di risolvere certi loro problemi, ecco che ricorrono all’occultismo e alla magia.

Generalmente, chi non ha Dio ma sente il bisogno di un aiuto soprannaturale e capisce che con le sue forze non ce la fa, può ricorrere ai maghi. Anche perché è la maniera più semplice per ottenere ciò che si desidera. Io direi che in questi casi c’è una vera e propria stortura mentale. Nella Bibbia la magia è bollata in maniera spaventosa.

Addirittura vi era la pena di morte per chi la esercitava ed anche per chi vi partecipava. Ci sono delle parole durissime nelle Sacre Scritture: “Sarà reciso dal popolo colui che pratica la magia e consulta gli indovini e i maghi”.

Perché è così pericoloso operare nel mondo dell’occulto? Perché c’è il concreto pericolo che intervengano delle forze demoniache. Ricorderà certamente quell’episodio citato nella Bibbia in cui si racconta dell’incontro di Saul con quella donna che viene chiamata Pitonessa… Io direi che questo è un fatto emblematico in quanto il Signore a Saul non rivelava più nulla, perché aveva commesso dei peccati gravissimi ed era stato da Lui reietto.

Il profeta Samuele che era stato suo consigliere ed amico, perché l’aveva eletto re… era morto e l’aveva ripreso molto aspramente, proprio perché Saul aveva fatto delle cose che erano dispiaciute al Signore. Quindi egli sa che è nelle tenebre più fitte riguardo all’avvenire. Egli sarebbe dovuto entrare in guerra e voleva sapere se avrebbe vinto quella battaglia e così ricorre ad un’indovina che la Bibbia chiama Pitonessa.

E’ opportuno però considerare quelle che sono le intenzioni con cui si compiono questo genere di pratiche e a riguardo voglio essere più precisa. In questo caso si deve distinguere colui che lo fa in buona fede, da chi lo fa sapendo la gravità di questo peccato.

Io penso che nel primo caso chi è nell’ignoranza più grande delle cose di Dio e si illude che quella possa essere una via per sapere il suo futuro o se avrà successo nella vita o in un affare, io credo che nonostante tutto possa anche essere salvato quando comparirà al Tribunale divino o forse il Signore stesso lo metterà sulla buona strada in altri modi già durante la sua vita terrena, ad esempio illuminando la sua coscienza ma coloro che invece praticano l’occultismo sapendo che tutto ciò è contro la volontà del Padre… beh per questi potrà forse giovare l’insondabile Misericordia del Signore che nell’ultimo istante è capace di compiere prodigi e conversioni inaspettate.

Io credo che tutte le categorie esoteriche e magiche sono invischiate nel peccato specifico di idolatria: cartomanti, occultisti, satanisti, maghi, fattucchieri, chi esercita spiritismo, evocazione dei morti, scrittura automatica, chiromanzia… anzi direi che lo spiritismo forse è il più grave in assoluto. Le anime dei trapassati vanno lasciate tranquille. Ammettiamo pure che ci sia uno spiritismo che non sia soltanto frode, però il Signore non lo vuole.

Anzi dirò di più, chi pratica lo spiritismo, cioè evoca i morti e consulta medium, poi ne paga il fio, perché sembra quasi che satana si accaparri le loro anime. Abbiamo testimonianza di molta gente che non ha trovato più pace, che ha vissuto sempre nell’angoscia e con manifestazioni di fenomeni paranormali inspiegabili… e tutto questo è spesso dovuto a pratiche di spiritismo”. 

Maghi e spiritismo

In apparenza, all’inizio, chi si rivolge ai maghi ottiene qualche beneficio ma è questo l’inganno del demonio. In principio satana acconsente a certe richieste ma poi l’impuro apostata volendo e cercando solo il male per gli uomini, li abbandona alle loro miserie e alle loro disperazioni.

Ma ecco come lo spiega la dottoressa Cenci: “Dobbiamo convincerci di una cosa: se Dio è amore e questo è scritto nella Sacra Scrittura, satana è colui che si è opposto a Dio. La parola satan, vuol dire oppositore. Ora in satana l’amore non c’è.

Satana è odio puro e quindi egli cerca di accaparrare quante più anime può, cerca anche di beneficarle in certe circostanze ma poi le abbandona perché non gliene importa proprio niente del loro benessere. Non ne ha cura, le lascia andare alla deriva e gode nel vederle perdute. Siccome è ingannatore, è chiaro che al momento può allettarle con dei benefici (pensiamo a quanti si vendono a satana per avere dei benefici sulla terra) ma poi finiscono disperati, perché satana non dà loro la pace, la gioia e tutti quei doni che vengono soltanto dallo Spirito Santo.

Bisogna veramente avere orrore di tutto ciò che è magia, di tutto ciò che è spiritismo… bisogna starne lontani”. 

C’è un altro aspetto importante da considerare: quello finanziario. La magia costa dei soldi a chi la pratica. Intorno ad essa c’è un business di molti miliardi. Solo questo elemento, a mio avviso, dovrebbe far riflettere il lettore e dissuaderlo dal frequentare maghi e cartomanti, anche perché c’è un’altra strada che è quella della fede e della confidenza in Dio che non costa nulla, è tutta gratis e porta sicuramente benefici di ordine temporale e spirituale. Forse è la più impervia ma è la più sicura!

Doni e carismi

Con la dottoressa Cenci ho affrontato l’argomento dei mistici e dei santi che nella loro vita sono stati rivestiti di grandi doni e carismi: “La gente vede nel santo – afferma – quella parte del divino che è accessibile.

Siccome sono pochi quelli che riescono ad andare a Dio direttamente, cioè attraverso la preghiera, la contemplazione e la penitenza, perché naturalmente è la via più difficile, allora laddove c’è il santo, la gente accorre per chiedere aiuto e conforto nelle tribolazioni.

Io dico che tutto rientra in una saggia economia divina, il santo è colui che Dio ci manda per rendere meno impervio il nostro cammino di fede, è un aiuto ed è una grandissima grazia del Signore.

Del resto se pensiamo un po’ ai tempi di Gesù, gli apostoli furono i primi santi ai quali tutti accorrevano e sappiamo che tutti loro facevano miracoli strepitosi come ad esempio risuscitare i morti.

Dinanzi al fenomeno dei santi la prima azione psicologica di chi è in una grande difficoltà è quella di cercare qualcuno che possa dargli aiuto.

Allora possiamo dire che la strada sbagliata è quella di ricorrere i maghi, la strada giusta invece è quella di guardarsi intorno e vedere se ci sono dei santi uomini che ci possono aiutare”.

Miracoli e prodigi

“Affinché la gente non cada nell’inganno, è necessario che siano veramente cristiani, perché purtroppo ci sono dei cattolici che non hanno approfondito a dovere la loro fede attraverso una buona conoscenza del Vangelo.

Io ritengo che sia molto difficile per un vero cristiano essere ingannato, in quanto chi conosce la Sacra Scrittura è messo in guardia dallo stesso Signore Gesù, perché il Figlio di Dio fece molti miracoli, non solo per fare tutto il bene che poteva alle creature ma proprio perché sapeva che il miracolo, la guarigione, la liberazione dagli spiriti infernali, erano mezzi che potevano convincere chiunque che Egli agiva con la potenza di Dio, che era quindi veramente il Figlio di Dio.

Gesù si appella a questo tema quando mettono in dubbio la sua dignità. Egli arriva a dire nel Vangelo di Giovanni: “Se non credete a me credete almeno alle opere”.

Quindi il miracolo è un dono di Dio che ha questa finalità. Il vero cattolico deve capire il profondo significato del prodigio, anche se purtroppo ai nostri tempi qualcuno ha anche detto che la nostra fede non ha bisogno di miracoli. Ma noi non possiamo farci più sapienti di Dio che invece ha scelto anche questo tipo di manifestazioni (nel Vangelo di Giovanni sono chiamati segni) per dimostrare la sua Onnipotenza e aumentare la sua Gloria.

Quando gli apostoli andavano predicando il regno di Dio e lo possiamo leggere negli “Atti”, cioè dopo l’Ascensione di Nostro Signore, essi attirarono le folle alla fede attraverso i miracoli.

Portavano addirittura i malati sul percorso che Pietro faceva mentre predicava, perché l’ombra della persona dell’apostolo passasse sopra i malati e li guarisse.

Io non direi però che il miracolo sia indispensabile affinché l’uomo ritorni alla fede, perché Dio ha anche altri modi per portare a Se le anime. Sarebbe sufficiente che si rivelasse e che si facesse sentire in modo più evidente per convincerci della Sua esistenza. Pensiamo ad esempio alla conversione di S. Paolo… ecco, in quel momento il vero miracolo fu la luce che lo abbagliò e lo fece diventare cieco… ma la realtà e che mutò qualcosa nel suo animo.

Vorrei ricordare quello che dice il Catechismo della Chiesa Cattolica a proposito dei miracoli.

Cita quello che era stato detto nel Concilio Vaticano I e cioè che “i miracoli sono segni certissimi della divina rivelazione adatti ad ogni intelligenza, i quali mostrano che l’assenza della fede non è affatto un cieco moto dello spirito”.

Una volta stabilito che il miracolo è una prova dell’Onnipotenza di Dio e che Dio stesso la rivela all’uomo, dobbiamo considerare anche un altro aspetto e cioè il pericolo che ci siano altre potenze che non siano Dio e che possano anch’esse compiere dei prodigi.

E mi riferisco alle potenze di origine infernale, i diavoli. Oggi noi sappiamo che a satana è stato lasciato un certo potere che può esercitare ancora nel mondo ma fino ad un certo limite. Questo ce lo dice la Sacra Scrittura.

Se andiamo a sfogliare le pagine dell’Esodo, dove vengono descritte le piaghe d’Egitto, noi vediamo che il Signore da l’incarico a Mosè di fare dei prodigi davanti al faraone affinché si convinca che le sue parole vengono da Dio.

Il faraone però era circondato dai cosiddetti maghi d’Egitto, che erano persone sapienti ai quali i re dell’antichità si appoggiavano per i loro oracoli. San Paolo poi lo dirà chiaramente: “Dietro l’idolatria ci sono i demoni.”  E questo vuol dire che dentro di loro operava il diavolo.

Ora i primi tre prodigi che il Signore fa per mano di Aronne che era il braccio destro di Mosè in quel momento, sono simili a quelli che fa Mosè a cui è data la possibilità di fare un prodigio straordinario.

Egli getta un bastone per terra e questo si trasforma in un serpente.

I maghi quindi con tutte le loro elucubrazioni riescono anch’essi a compiere lo stesso miracolo, senonché il serpente di Aronne ingoia i serpenti che avevano prodotto i maghi. Solo in questo modo Mosè ebbe una certa credenziale nei confronti del faraone.

Poi c’è un altro prodigio, quello della trasformazione dell’acqua in sangue che i maghi riescono a compiere come aveva fatto Mosè e poi un terzo… quello della produzione delle rane che fu un grande flagello.

I maghi riescono ugualmente a compierlo, però quando Mosè va avanti… perché erano flagelli che dovevano indurre il faraone a lasciare liberi gli ebrei fuori dall’Egitto, ad un certo momento, quando si moltiplicarono le zanzare in terra d’Egitto, i maghi si arresero e ammisero che c’era davvero il dito di Dio.

Questa è una prova quanto mai dimostrativa che esiste una potenza satanica che compie delle manifestazioni che possono impressionare fortemente le persone ma ad un certo momento si fermano.

In buona sostanza il cristiano può capire se il prodigio è di origine divina dall’esplicitazione dell’esito finale. Esso è molto diverso rispetto a quello di origine demoniaca.

Gesù mette in guardia coloro che venderanno prodigi, anzi lo annunzia dicendo: “Faranno segni e prodigi da sedurre se fosse possibile anche gli eletti”. Questo significa che i segni e i prodigi saranno di una certa entità”.

La reincarnazione

“La reincarnazione – afferma Anna Maria Cenci – non è accettata dalla Chiesa.

Fra l’altro c’è proprio una frase di San Paolo in cui si afferma: “è stabilito che si muoia una volta sola, dopodiché viene il giudizio”.

Questa, io credo che sia una frase lapidaria, direi quasi inequivocabile.

La reincarnazione è, a mio parere, l’espressione della insopportabilità del peccato per cui una persona dice: “io cercherò di evitare di peccare per non reincarnarmi”, perché il rivivere un’altra volta sulla terra viene considerato come un peso. Il buddismo in fondo esalta questa situazione spirituale.

Ma ammettiamo solo per un attimo che possa esistere la reincarnazione. Quando una persona rientra in un altro corpo, come fa a mettere a frutto le sue precedenti esperienze se non si ricorda di essere già vissuta?

Se la reincarnazione fosse stata tanto importante per la nostra condotta, Gesù ce ne avrebbe parlato, perché Gesù è la stessa verità. Invece fra tutte le esortazioni che Egli ha fatto, non ha mai menzionato la reincarnazione”.

Ci sono tuttavia dei personaggi carismatici che proclamano invece la teoria della reincarnazione come una dogma di fede. Cosa dobbiamo pensare di queste loro dichiarazioni? Come dobbiamo rapportarci?

La risposta arriva ancora una volta da Anna Maria Cenci: “E’ molto difficile dirlo, potrebbero essere stati ingannati su questo punto ma noi dobbiamo attenerci strettamente al Vangelo.

San Paolo dice: “Se noi o anche un angelo vi annunziassimo un Evangelo diverso, sia reietto, sia maledetto”.

Gesù fa un accenno quando parla di Giovanni Battista e dice: “Se lo volete accettare, egli è quell’Elia che doveva venire”, e alcuni prendono questo passo a dimostrazione della realtà della reincarnazione. In realtà era già stato detto dall’arcangelo Gabriele a Zaccaria, il padre di Giovanni Battista, che egli sarebbe venuto nello spirito e nella potenza di Elia e ci sono delle somiglianze fortissime fra il modo di agire di Elia che aveva affrontato un re, lo aveva apostrofato per la sua cattiva condotta e l’agire di Giovanni che anch’egli si oppone ad Erode.

Egli ha quindi lo spirito di Elia ma non è detto che Elia si fosse reincarnato.  Se poi teniamo conto della trasfigurazione di nostro Signore, dobbiamo anche dire che a lato di Gesù c’erano Elia e Mosè e se il citato profeta si fosse reincarnato, non avrebbe potuto manifestarsi sotto l’identità dello stesso Elia.

Io credo che questi passi biblici vadano esaminati con attenzione per non cadere in facili inganni”.

Qualche Padre della Chiesa, come ad esempio Origene sosteneva la realtà della reincarnazione, che secondo il parere di alcuni era dogma di fede fino al Concilio di Costantinopoli, fino al 460 d. C. circa. Questo è un altro elemento che induce facilmente nell’inganno.

Come ci dobbiamo rapportare con questo tema?

La dottoressa Cenci dice che: “Origene è stato condannato per molte sue idee. Non lo possiamo mettere sullo stesso piano di altri Padri della Chiesa. Ha fatto un lavoro formidabile, come ad esempio la traduzione della Sacra Scrittura in un modo che è veramente degno di ammirazione, però dal punto di vista dottrinale Origene non è da approvarsi su tutti i punti.

Poi c’è un’altra cosa da dire. Quando Gesù parla del castigo che colpirà le città nelle quali lui ha fatto tanti miracoli, cita Sodoma e Gomorra e dice: “Nel giorno del giudizio, Sodoma e Gomorra, saranno giudicate meno duramente”.

Dobbiamo perciò concludere che se gli abitanti di queste città, tra le quali cita anche Ninive, si fossero reincarnati, non avrebbero avuto senso le parole del Signore, perché sembrerebbe che queste città siano lì ad aspettare il giudizio universale per la loro ultima collocazione.

Questi sono tutti elementi molto significativi per farci comprendere che la reincarnazione non è assolutamente da considerarsi come realtà di fede”.

Santi e mistici

Anna Maria Cenci mi ha parlato dei grandi personaggi in concetto di santità, quelle anime belle e perfette, totalmente trasmutate in Dio e che si sono così elevate nella perfezione mistica da ottenere grandi carismi da Dio. Abbiamo fatto con la nota scrittrice qualche nome: Padre Emiliano Tardif, Padre Serafino Falvo e tanti altri.

“A proposito di questi personaggi che noi chiamiamo “santi” – dice ancora Anna Maria Cenci – Gesù dice: “Li riconoscerete dalle loro opere. La santità di una persona infatti la si riconosce da tutta la sua vita, dal suo apostolato, dalle sue opere. Ecco che queste persone danno la garanzia di essere il tramite di Dio e ad essi ci si può rivolgere con fiducia”.

Lacrimazioni e segni divini

“Quello delle lacrimazioni – dice ancora la dottoressa Cenci – è un discorso molto importante ed è opportuno anche in questo caso vederci chiaro.

Finora abbiamo avuto per la maggior parte lacrimazioni normali o di sangue di statue della Madonna (quella di Siracusa, della Corea, di Civitavecchia, ecc.).

Su queste effigi vengono a crearsi delle sostanze (lacrime), che successivamente, dopo le opportune analisi, risultano avere le stesse caratteristiche delle lacrime umane; lo stesso è avvenuto per il sangue.

E’ quindi un grandissimo prodigio. Ora se queste lacrime compaiono sul viso della Madonna che significato possono avere?

Noi sappiamo che in tutta la storia della Chiesa la Madonna ha aiutato la cristianità con le sue apparizioni. Maria ha sempre prodotto nella Chiesa un bene spirituale che ha attirato le anime a Dio. Ed io credo che il significato delle lacrimazioni sia da ricercare in un sentimento di pena, di rammarico, di tristezza e sofferenza da parte della Madonna per questo mondo che vede andare allo sbando.

La lacrima quindi è sempre segno di dolore, quando poi è lacrima di sangue, è spaventosa se vogliamo, perché fa capire che possono esserci sofferenze davvero grandissime.

Non è certo un significato da poco. La Madre di Dio non vuole solo limitarsi a dire che Lei esiste ma desidera darci un segno.

Io credo che siamo autorizzati a pensare che queste lacrimazioni siano come dei segni premonitori, quasi volessero farci intendere che è opportuno mutar vita, per non piangere lacrime e addirittura lacrime di sangue”.

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