Suor Pura Pagani

SUORA E RELIGIOSA CARISMATICA

Una bella immagine di Suor Pura intenta al lavoro.

Quando contattai per la prima volta Suor Pura Pagani non conoscevo ancora la sua fama di santità. Mi era stata presentata da un frate del Convento Cappuccino di Cles (TN), il quale mi fornì i suoi recapiti per contattarla. Si diceva che la monaca veronese facesse miracoli e che moltissime persone, nel week-end, andavano a trovarla nel suo studio di Mozzecane (VR) per poterle parlare e ricevere consigli ed aiuto nelle difficoltà.

Per presentarvi la figura di questa religiosa eccezionale della quale ho scritto anche due brevi biografie che contengono i passi più importanti della sua vita ed anche alcuni episodi straordinari da me personalmente vissuti nel corso delle numerose visite che le ho fatto presso la Scuola materna in provincia di Verona dove prestava servizio come Maestra, citerò alcuni brani tratti da una sua intervista e farò riferimento a fatti realmente accaduti di cui sono stati testimoni molti suoi figli spirituali e che vedono protagonista questa grande suora.

“Il mio ricordo di Suor Pura è vivissimo e ben impresso nella memoria. Si dice che “non c’è foglia che si muova che Dio non voglia”. Ebbene, è proprio così.

Prima di entrare nel vivo di questa breve presentazione sulla figura e la vita di Suor Pura, permettetemi di fare un passo indietro, al 1994, e raccontarvi come conobbi la Madre.

Alla fine del ’93 fui incaricato dall’emittente radiofonica in cui lavoravo di realizzare uno speciale su Padre Pio. Ero allora un giornalista alle prime armi, non avevo molta dimestichezza col mestiere e non sapevo bene come muovermi per ottenere le notizie.

La prima cosa che mi venne in mente fu quella di chiamare il convento cappuccino di Cles in provincia di Trento e parlare con qualche frate che facesse parte dello stesso ordine di Padre Pio.

Dall’altra parte del telefono mi risposero che nessuno dei religiosi di quel convento aveva conosciuto lo stigmatizzato del Gargano ma che forse potevano darmi un numero di telefono di una suora che l’aveva incontrato negli anni ’50. Il numero che mi diedero era quello di Suor Pura Pagani e della Scuola materna Miniscalchi di San Zeno in Mozzo, in provincia di Verona, dove lei viveva e svolgeva il suo ministero.

Lo studio dove riceveva i suoi figli spirituali.

Naturalmente non sapevo ancora chi era veramente Suor Pura, perché il frate cappuccino non mi aveva parlato di lei, ma del modo in cui avrei potuto avere qualche notizia su Padre Pio.

Solo molti mesi dopo mi resi conto che la strada che percorsi (anche la successiva conversione) mi era stata misteriosamente indicata da qualcuno che da lassù stava facendo qualcosa per favorirmi.

Ma andiamo con ordine. Erano circa le sette e mezzo di sera. Ero solo in ufficio. Mi ero attrezzato per poter fare delle interviste telefoniche e raccogliere delle testimonianze per il mio speciale su Padre Pio. Telefonai al numero indicatomi e chiesi di Suor Pura. Dall’altra parte della cornetta una voce affabile mi disse: “Eccola”. Mi aveva risposto proprio lei.

Ripensandoci a distanza di anni, mi pare impossibile che possa essere davvero accaduto, visto che successivamente non riuscii a parlare a Suor Pura che un paio di volte soltanto perché era difficilissimo prendere la linea a causa delle moltissime telefonate che giungevano ogni giorno da ogni parte d’Italia.

Mi presentai, dissi alla Madre il motivo della mia chiamata. Lei accettò di parlarmi di Padre Pio e rimase con me al telefono per più di mezz’ora.

Dipinto di Suor Pura e immagine di Padre Pio e di Gesù.

Anche questo mi parve strano, visto che non si intratteneva per più di qualche minuto con la gente che ogni giorno la contattava. Qualche tempo dopo pensai che forse anche quella mia telefonata le era stata preannunciata da lassù.

Facemmo l’intervista, le chiesi se potevo vederla di persona per approfondire l’argomento. Mi rispose che sarebbe stata molto contenta di farlo e che anche il suo parroco, don Vittorio Girelli, mi avrebbe parlato molto bene di Padre Pio. Mi disse di andare di sabato, quando volevo.

Quell’intervista è la cosa più cara che ho. Risentire la sua voce mi emoziona e mi conforta alla stesso tempo e mi fa sentire anche un po’ fiero. E questo è un motivo più che buono per ringraziare il Cielo del favore concessomi.

Anche l’incarico di scrivere di lei lo ritengo un privilegio, nonostante da più parti mi abbiano spinto a farlo. Molti lettori del libro su Padre Pio, dove compariva la testimonianza di Suor Pura, mi hanno telefonato invitandomi a scrivere di lei, a farmi promotore di un libro sulla vita e le opere della Madre” (Fonte: Premessa del libro “Suor Pura Pagani – la suora del sorriso e dell’accoglienza”).

Dopo questa doverosa introduzione sulla figura di Suor Pura, ecco il colloquio che in quella sera di settembre di molti anni fa ebbi con la religiosa veronese, da tutti i suoi figli spirituali chiamata la suorina santa di Verona che faceva miracoli come Padre Pio.

Ecco quell’intervista nella sua versione integrale così come è apparsa sul libro “Padre Pio – il frate dei miracoli” recentemente distribuito in una nuova versione e-book in tutti gli Store online.

“Ho conosciuto Padre Pio nel ’55 – racconta Suor Pura – in uno dei miei tanti viaggi di pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo. Andavo con un gruppo di fedeli per pregare, ascoltare la Santa Messa del Padre e la sua parola.

Un’immagine di Suor Pura ripresa in uno scatto fotografico al termine della Messa delle ore 10,00 officiata da don Vittorio Girelli nella chiesa di San Zeno in Mozzo (VR).

Non era un uomo attaccato alle cose materiali, era piuttosto un uomo di Dio, aveva un grande carisma, emanava dallo sguardo e dagli occhi la presenza del Signore. Era dolcissimo e dal cuore molto tenero, un uomo di grande sofferenza; i suoi dolori e la sua sofferenza arrivavano direttamente da Cristo ed è per questo motivo che riusciva a sopportarli e tradurli in una continua offerta gioiosa al Signore.

Sono stata a San Giovanni Rotondo moltissime volte e in ogni occasione vedevo Padre Pio ed insieme a lui e al mio gruppo pregavamo e facevamo le nostre orazioni, si discorreva solamente di cose spirituali tese al perfezionamento della mia e delle altre anime che mi accompagnavano.

Ho avuto modo di raccomandare a Padre Pio molte persone, una tra queste, un sacerdote che aveva i giorni contati per un tumore ai polmoni. Ricordo di aver chiesto al Padre delle preghiere per la sua guarigione. Egli disse: – Va bene vedremo cosa potremo fare, lo chiederemo al Signore -.

Questo sacerdote dopo l’intervento di Padre Pio guarì completamente ed è tuttora vivente.

Non potrei dire quale fosse stato il messaggio del Padre. Egli cercava di infondere in tutti l’amore di Dio, la bontà la misericordia del Signore e la forza di amarlo.

Si parla anche di un Padre Pio molto duro e severo. Se questo accadeva era a solo beneficio delle anime che in questo modo si riavvicinavano a Dio. Le persone che trattava con determinazione ritornavano sempre, non si allontanavano da lui anche se in un primo momento poteva sembrare che fosse così.

Mi chiede come Padre Pio passasse le sue giornate, quali erano i suoi pensieri interiori? Nessuno può dirlo, noi eravamo degli esterni, sappiamo solo quello che potevamo vedere. Si alzava molto presto e celebrava la Messa, poi trascorreva ore interminabili al confessionale con migliaia di fedeli e devoti che arrivavano da tutto il mondo.

Padre Pio se non è ancora santo per gli uomini[1], lo è per Dio. La sua santità sconfina oltre la nostra immaginazione. Se potessimo dare un voto a ciascun santo del Paradiso credo che Padre Pio occupi una delle prime posizioni.

Alla luce dei suoi grandi meriti e delle sue continue e terribili sofferenze sia fisiche che spirituali, il Padre è agli occhi di Nostro Signore un grande santo. La Chiesa è maestra e ha il diritto di verificare sulle opere e le virtù di Padre Pio ed è giusto che la sua beatificazione si proclami solo dopo aver compiuto tutti i passi che sono necessari in queste occasioni.

Padre Pio non usava molte parole con i penitenti, egli era capace con la sua austerità o solo con uno sguardo o con un gesto, di conquistare la fiducia e la stima degli uomini e ad aprirli al grande Mistero di Dio.

Io sono in continuo contatto spirituale con Padre Pio, continua anche oggi, dopo tanti anni dalla sua scomparsa, questo rapporto di fiducia, di stima e di venerazione del Padre ” (Padre Pio – il frate dei miracoli, op. cit. 1° edizione in brossura del 1995 pubblicata da Reverdito edizioni).

Proseguiamo questo capitolo dedicato alla mistica veronese con uno stralcio del libretto che scrissi nel 2001 in occasione della morte di suor Pura.

Il progetto editoriale venne caldeggiato sia dalla neonata Associazione “Amici di Suor Pura” che da don Vittorio Girelli, il quale mi chiamò a casa qualche giorno dopo la scomparsa della religiosa per propormi di scrivere un breve profilo di Suor Pura.

Ci incontrammo la sera del 10 settembre 2001, proprio il giorno prima dell’attentato alle Torri Gemelle di New York.

Insieme a lui, alla signora Pigatto e alle consorelle di Suor Pura, ci accordammo per la realizzazione di un libretto di una trentina di pagine che sarebbe stato distribuito gratuitamente ai simpatizzanti e ai figli spirituali della Madre vissuta in concetto di santità.

Ecco alcuni stralci di quel breve profilo.  

Un po’ come Padre Pio…

Suor Pura Pagani mentre riceve la comunione da Padre Pio. Fonte www.suorpura.it .

L’Arena di Verona, il quotidiano locale della città scaligera dedica un ampio servizio alla Madre del sorriso e dell’accoglienza. Morello Pecchiolli, il giornalista che ha curato l’articolo scrive: “Suor Pura si era fatta la fama di essere come Padre Pio e da anni San Zeno era diventato un po’ come San Giovanni Rotondo”.

Il giornale cita ampi stralci dell’intervista a don Vittorio Girelli parroco del piccolo paesino in provincia di Verona.

E lui che con Suor Pura ha condiviso fede e spiritualità in quel Dio benevolo tutto Amore e misericordia, parla con tanta partecipazione e coinvolgimento della Madre.

Conosciamo bene don Vittorio Girelli e sappiamo quanto alacremente svolga il suo ministero sacerdotale e porti avanti la causa di Dio. Un prete tutto d’un pezzo, schietto, risoluto, che non ama i compromessi e che batte dritto per la sua strada conscio che il mezzo migliore per riportare le pecore nell’ovile è parlare alla gente di Colui che le ha create e che ogni giorno si prende cura di loro, nonostante le ingratitudini e le infedeltà di molti suoi figli.

“Aveva molti doni – afferma il sacerdote – quello dell’accoglienza e del conforto; era pervasa da una grande umiltà e semplicità”. Ed è vero.

Voglio proporvi una testimonianza a riguardo molto bella e significativa.

Quando mi capitava di andare dalla Madre, spesso lei mi diceva che veniva molta gente da lei perché aveva letto il mio libro sul quale c’era la sua intervista su Padre Pio.

La cosa mi sembrava interessante, perché capivo che quel libro realmente mi era stato ispirato dal Signore e cominciavo a rendermi conto che stava seminando molto bene tra le anime.

Una volta durante uno dei numerosi colloqui mi disse: “La scorsa settimana è venuto un signore da Torino con un libro in mano. Io ho visto che si trattava del tuo libro su Padre Pio e ho capito bene che era venuto per le cose che aveva letto su di me. Ti ringrazio di averle scritte, ma forse hai un po’ esagerato, io sono solo una povera sacrestana che fa del suo meglio per servire Dio”.

Ed è pure vero – come dice don Vittorio – che Suor Pura teneva nascosti nel suo cuore i doni che il Signore le aveva elargito.

Ma sentiamo ciò che il sacerdote ha dichiarato al quotidiano l’Arena il 6 luglio 2001: “Era capace di accogliere persone per otto ore filate senza prendere un goccio d’acqua. E sempre sorridendo… Un altro dono era quello della bilocazione.

Sappiamo che alla Madre spesso capitava di vedere qualche anima del Purgatorio. Venivano per chiederle preghiere o per qualche Messa in loro suffragio. E’ ancora don Vittorio che lo testimonia:

“Era molto devota alle anime del Purgatorio. Un giorno mi disse che le aveva viste e che si era molto spaventata. Naturalmente dedicava molto tempo della sua preghiera alle anime purganti”.

Giuseppina Di Bartolomeo di Trento ricorda di aver chiesto a Suor Pura il destino dell’anima dei suoi genitori morti da qualche anno.

“In un giorno di maggio del ’95 ero andata a trovare la Madre perché volevo sapere se i miei genitori stavano bene o avevano bisogno di preghiere. La Madre si era alzata per prendere qualcosa da un mobile – forse un santino o un rosario, non ricordo – e, dopo una breve esitazione disse risoluta: “I suoi genitori stanno bene, sono tutti e due in Paradiso”. La cosa mi riempì di gioia naturalmente e le fui molto grata”.

Serbo un ricordo molto vivo di Suor Pura. Mi capita spesso di pregarla. Molte volte la sento anche vicina a me e capisco che è lì per proteggermi.

In chiusura di questo capitolo voglio raccontarvi un fatto che mi è rimasto impresso e che ogni tanto mi ritorna alla memoria. Un giorno andai da lei per chiederle consiglio su determinate questioni familiari e professionali. Lei fu molto cortese e disse che avrebbe pregato insieme ai bambini della Scuola Materna per me e per le intenzioni che avevo espresso durante il mio colloquio. Quell’incontro si concluse con un’ultima domanda: “Suor Pura, mi raccomando, quando sarà la mia ora e dovrò presentarmi al Tribunale divino, venga a prendere le mie difese e mi tenga per i capelli per portarmi in Paradiso!”. Lei rispose molto semplicemente: “Farò quello che il Signore mi permetterà!”.

Vorrei concludere con una supplica alla madre del sorriso e dell’accoglienza, una breve preghiera che tutti i lettori potranno recitare per chiederle aiuto nei momenti di difficoltà.

Preghiera a Suor Pura Pagani

Amata Madre, tu che hai saputo generosamente rispondere alla vocazione a cui Dio ti ha chiamata e che per tanti anni hai consolato gli afflitti, gli ammalati e i tribolati alleviando le loro sofferenze con una parola, un consiglio e una preghiera, insegnaci a percorrere la via maestra che ci porta a Gesù e a Maria; proteggi le nostre famiglie dalle insidie del male, fa che con il nostro impegno e con l’aiuto della grazia di Dio vinciamo le tentazioni del maligno e le seduzioni del mondo e rinnovati a nuova vita possiamo aprirci alla carità, all’amore e alla condivisione verso i fratelli più bisognosi.

Dolcissima Madre, fa che per il sollievo dei sofferenti e per il nostro bene eterno, ci impegniamo in  una vita operosa e generosa verso i poveri, gli ammalati e i tribolati. Concedici di praticare le virtù che tanto piacciono a Dio e di conformarci alla sua santa volontà.

Madre accogliente e premurosa, non disprezzare le nostre suppliche e benigna ascoltaci. Guarda con quanta fede ti chiediamo di intercedere per le nostre necessità temporali e spirituali.

Il nostro cuore è certo che ci esaudirai e ripone ogni fiducia nella tua benevola intercessione presso il Trono dell’Altissimo.

Amata Suor Pura Pagani, esempio mirabile di virtù, di amore incondizionato e di accoglienza, prega dunque il Signore e la Vergine Maria affinché ci aiutino a vivere una vita santa e ci concedano di partecipare un giorno all’eterno Banchetto del Cielo. Amen.

Pater, Ave e Gloria.

[1]  Quando intervistai Suor Pura, Padre Pio non era ancora stato elevato agli onori degli altari.